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![]() Storia e Perspettiva Contemporanea della Fiera di Tutti i Santi |
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Commercio, uguale comunicazione
A partire dal XIV secolo, anche per volontà del Capitolo
di San Nicola di Bari, attorno al monastero di
Ognissanti, il 31 ottobre e il primo novembre di ogni
anno, si svolge un'importante fiera denominata di
"Tutti i Santi".
Nei cortili della Basilica di San
Nicola, a maggio e a dicembre di ogni anno, si svolgono
attività di contrattazione di scambio e di
compravendita, che hanno come occasione le festività che
Bari celebra, anche a quel tempo, in onore del Santo.
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Allo stesso modo, attorno all'abbazia di Ognissanti, si svolge
una fiera annuale che mette in moto una consistente
circolazione monetaria, che va oltre le rigide barriere
proprie dell'economia feudale, la quale era un'economia
chiusa. Infatti alla fiera di "Tutti i Santi",
sin dal XIV secolo, partecipano mercanti che provengono
dalla Terra d'Otranto, dalla Basilicata e dal Foggiano.
È il Capitolo di San Nicola di Bari che controlla queste
attività mercantili, incaricando un proprio canonico di
svolgere il ruolo di mastro-mercato, ovvero di
sovrintendente finanziario.
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Perchè il territorio "Ognissanti" diventa inagibile per ospitare la fiera
La comunità dei monaci che popolava Ognissanti viene
soppressa nel XVI secolo: resta solamente l'edificio del
monastero, attorno al quale continua - sempre in
quell'epoca - a svolgersi la fiera, in cui si commerciano
cuoio, lana, frumento, vino, olio, bestiame, formaggio,
spezie e aromi.
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Il Comune di Valenzano e la Fiera
Il Comune di Valenzano, approfittando della
situazione, fa richiesta all'Intendente di Bari (il
corrispondente dell'odierno Prefetto) per essere
autorizzato a spostare la fiera all'interno del paese: è
il sindaco Rocco Brandonisio a firmare due petizioni, una
del 3 maggio 1810, l'altra del 17 maggio 1811.
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Spostata in paese, la fiera di "Tutti i
Santi", riprende la sua importanza: dai documenti
dell'epoca risulta che nel 1848 erano presenti, tra le
altre mercanzie, 100 bovini, 150 cavalli e 470 pecore;
nel 1849 c'erano 115 bovini, 200 cavalli e 500 pecore.
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La fiera acquista sempre più importanza
All'inizio del Novecento, lo spazio di largo Plebiscito
è diventato di nuovo insufficiente per accogliere gli
uomini, le merci e gli animali presenti durante la fiera.
L'Amministrazione Comunale, allora, inizia nel
1907 una serie di trattative con la parrocchia di San
Rocco per poter acquistare un largo terreno, chiamato
"San Carlo". Le trattative, però, non vanno in
porto e, dopo la prima guerra mondiale, il Comune è
costretto ad espropriare quel terreno.
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Lo spazio così
ottenuto, che corrisponde all'attuale largo Marconi (dove
risiede il palazzo municipale), viene adibito a zona per
la compravendita del bestiame durante la fiera. Durante
il fascismo, in questo terreno si realizza un campo di
calcio; negli anni ottanta l'Amministrazione Comunale vi
ha fatto costruire un giardino pubblico.
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Oggi la fiera si svolge solo il primo novembre
di ogni anno e si tiene nelle vie principali del paese:
via Aldo Moro (ex via Roma), via Piave, largo Plebiscito,
Via Adelfia, Largo Padre Pio e le corrispondenti
traverse. Si vendono utensili, attrezzi agricoli, capi di
vestiario e giocattoli.
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La fiera di "Tutti i Santi" di
Valenzano è una importante testimonianza del
fondamentale ruolo svolto dal sistema delle fiere
all'interno del circuito economico, finanziario e
commerciale pugliese e meridionale.
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