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Una lite alla Fiera di Tutti i Santi a Valenzano




Relazione di una lite accaduta alla fiera di Tutti i Santi nel 1652.
Rapporto fatto per la singolarità del caso.





Questa pagina è stata riprodotta da
Quaderni dell'archivio storico Pugliese
" L'abbazia benedettina d'Ognissanti di Cuti in terra di Bari "
di Luigi Sada,
Società di storia patria per la Puglia, Bari 1974


lite1652.jpg


Riporto qui la relazione di una delle tante liti per la singolarità del caso accaduto nel 1652

"Nella Provincia di Bari il giorno di Tutti li Santi al primo di novembre si celebra in una antica chiesa sita nel territorio di Valenzano dove convengono multitudine di populo dalle terre circonvicine, et con la medesima occasione in un ristretto di territorio prefisso da suoi confini se fa fiera dove dai SS. Canonici della Regal Chiesa di Santo Nicolò della città di Bari si esigge certo paghamento; è deritto da quelli [che] comprano e vendono.

È successo in quest'anno 1652 verso li 15-16 hore di detto giorno, che ritrovandosi certe donne di Valenzano, et un huomo detto Salvatore Albergo del Casale dello sito vendendo lino fuora quasi nove o diece passi da detto ristretto si arrivarono sopradetti alcuni SS. Canonici volendo esiggere il paghamento solito, ai quali le donne di Valenzano et l'huomo istesso replicarono che loro non stavano dentro il ristretto della fiera e perciò non volevano paghare, et le donne per essere di Valenzano erano franche.

Li detti SS. Canonici levarono in pena un mazzo di lino per ciascaduno. Le donne gridavano piancendo che erano franche. S. Albergho dello sito resisteva a farsi levare il lino, onde ditti SS. Canonici lo maltrattaro con pugni e pigliandolo pei capelli lo buttaro in terra. A questi gridi sopragiunse l'Arciprete di Valenzano chiedendo ai ditti SS. Canonici che procedessero più miti, et che le donne come cittadini di Valenzano erano franchi. Li SS. Canonici replicaro che non godevano franchizie e maggiormente stringevano le donne a levarsi il lino; l'Arciprete si opponeva replicando che li cittadini di Valenzano erano franchi. A queste parole replicando li SS. Canonici inciuriano al ditto Arciprete: Capopopulo, Masaniello!

L'Arciprete li mentiva per la gola. Li SS. Canonici sentendosi mentiti li diedero alcune bottate. Arrivarono queste voci per tutta la fiera, dove stava il Medico coniughato Francesco Stella, nepote di ditto Arciprete. Corse al rumore, et incontratosi con ditti SS. Canonici disse di haver havuto ardire maltrattare et di inciuriare Capopopulo l'Arciprete di Valenzano mio zio; mentiva questa parola, et lo imparerebbe [= insegnerebbe] di creanza. Intesa questa proposta uno di ditti SS. Canonici Cola d'Effrem diede una sbottunata al di Medico Stella, et afferrandosi a' pugni scorseso avanti; a questo rumore corse gran populo, et fra li altri (il) Medico Domenico Moretto di Montrone parente del Medico Stella, et si avventava verso il Canonico Effrem quale se pose a fuggire.

Arrivavano quattro a cavalli di Bari, et fermaro il ditto M.co D.co Moretto. Il Canonico Effrem da dietro ditti cavalli tirò due pietre de' quali ne colme una in testa al ditto M.co D.co Moretto, ferendolo gravemente con grandissima effusione di sangue, et da Medici la ferita viene stimata pericolosissima. Corsero alla voce della ferita e del sangue molti paiesani di Montrone e Valenzano seguitando ditti Canonici et avanzandosi ivi anche il Nobil Uomo Annibal de Rossi gentiluomo di Bari a cavallo colla spada snudata gridando pace, pace quietò ditto rumore senza seguire altro."



Fine