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![]() Rassegna della Fiera di Tutti i Santi Tenutasi a Valenzano, 1 Novembre 1998 |
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Figura 1. Anche l'arte vuole la sua parte
Esposizione sul marciapiedi. È un campionario singolare che evidenzia non l'arte dei prodotti ma l'arte di chi ha messo insieme questo miscuglio di oggetti. Un'arte in cui vediamo accomunate croste e stampe di vario genere e di dubbio gusto con ruote, motori di pompe, palloni di autoclavi ecc. ecc. ecc.: la vita, la confusione, il presente. |
Figura 2.
Stipe ca truove
Ce acchjamjiende bbuone bbuone, Jacchje prise e capasune,
Jacchje mbrjelle e carrozzèlle... Sèrve tutte: brutte e bèlle.
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Figura 3. Ogni cosa ha il suo prezzo
Il cartello parla chiaro: 5.000 lire al pezzo. Uno scorcio significativo del vasto campionario di articoli in vendita: dalla tovaglia da 12 al giocattolo spaziale. |
Figura 4.
U uacce a Pecock
Non può mancare la bancarella del sedano (u uacce). U uacce, insieme al provolone piccante o al formaggio con i vermi diventa l'accoppiata vincente per il palato del paesano forestiere e del buongustaio locale. |
Figura 5.
La "capa" nove
L'importanza del cappello viene avvalorata anche in questa occasione. Il cappello, la coppola ecc., è l'indumento che copre una delle più importanti parti del corpo: la testa, che al riparo dalle variazioni di temperatura deve pensare. In epoche passate il copricapo indicava ceto e censo. |
Figura 6. La speranza, come un pallone
Sullo sfondo del monumento della Chiesa di Santa Maria di Loreto, già Municipio di Valenzano, ormai in decomposizione, si vendono accessori per il bagno, lampade e lampadari. Emblematica la presenza dei moderni palloncini ad elio che sono trattenuti dai speranzosi fili. |
Figure 7 e 8.
Acchemmènze u và e vjiene
Due foto che guardano a sinistra e a destra di Via Capurso: sinistra verso Via Bari; destra verso "U Cambesande" (Il Cimitero). La gente sulla via di Capurso comincia a visitare le varie baracche per acquistare ciò che serve - e anche ciò che non serve -, attirati e coinvolti nell'"affare". È tradizione, ormai, che su questo tratto di strada vengono messi in vendita cappotti e giubbotti (vestiario pesante) per l'imminente arrivo della fredda stagione. |
Figura 9.
Benedètta cambagne
L'indomani della fiera, se il tempo asciutto lo consentirà, si darà il via alla raccolta delle olive (l'oro di Puglia). Il mercante qui ripreso conosce l'importanza del momento e mette in vendita leggeri e moderni panni da stendere sotto l'albero. Ne ha stipati una buona scorta. Li venderà tutti, sicuramente. |
Figura 10.
U frutte vole la sporte, la sporte vole u frutte.
Su via Aldo Moro, "la vì de la stanzione", andando proprio verso la stazione, ammiriamo in vendita i diversi tipi di cesti. La diversa fattura e capacità individua il diverso uso. Troviamo anche bauli di vimini oltre il classico cesto di rami d'olivo. |
Figura 11.
Cè jà cattà a la Fère?
I visitatori della fiera sembrano pensare: Cè jà cattà? (Cosa compro?). Infatti alla Fiera di Tutti i Santi, ogni anno, trovi tutto di tutto. E questo diventa un problema; le tentazioni sono tante: cosa acquistare? "Na cose, na cose... le jà cattà!" (Anche una sola cosa la devo comprare), pensa il visitatore. |
Figura 12.
Scanne e sjegge
Qui siamo su largo Plebiscito. Qui, una volta, si allargava il paese su
uno spiazzo di terreno battuto. Qui, una volta, proprio sul terreno
battuto si stendevano ad asciugare i "fiscoli*".
Ora il terreno è mattonato e invece dei fisquje
(fiscoli) troviamo sedie, sedioline, scale, scope e ancora e ancora
attrezzi e prodotti (vedi anche figura 13).
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Figura 13.
La caldare du caldarare
In parata, sempre sullo storico spiazzo di largo Plebiscito, troviamo - pronte per diventare contenitori di liquidi - le caldaie. Si mostrano mentre l'artigiano forgiatore riposa godendosi la spettacolare visione, frutto di un anno di lavoro. |
Figura 14.
La pèzze a pèzze
Pur predominando la vendita di prodotti dell'artigianato e dell'agricoltura, insieme ai panni per le olive, si trovano - alla fiera di Tutti i Santi - cordami e rotoli di stoffe per realizzare tende, teloni e anche vestiario fatto in casa. |
Figura 15. All'ombra del Santo
Anche sotto la Chiesa di San Rocco, quasi a richiederne la protezione, il mercato ha il suo corso. La storia è piena di momenti di religiosità popolare che sposa la comunicazione commerciale. |
Figura 16. Antichità, amore ritrovato
Su via Capurso, sul marciapiedi a sinistra, il restauratore "Zucchere bbèlle" (in primo piano) espone, davanti al suo negozio, i mobili antichi recuperati. Raro il giradischi col megafono che si intravede. |
Figura 17.
U uattone e la rama rosse
Il venditore di ottoni vende anticaglia per antichità. I prezzi naturalmente diventano esagerati. E c'è chi, pur di avere un candelabro, un lume, una campanella, una bugia per candela, porta a casa del buon ottone o "na frascère" (braciere) che collocherà sopra "u treppjiete" (il treppiedi) che ha già acquistato. |
Figura 18. Il verde tra il verde
Si confonde, oltre le baracche, tra i giganteschi e vetusti alberi,
il vivaio provvisorio che - ancora su largo Plebiscito - viene allestito
dagli agricoltori de paesi vicini.
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Figura 19. Significativo snodo
Una panoramica dell'incrocio che, da largo Plebiscito, si sviluppa lungo le vie del commercio di questa tradizionale fiera: via Capurso e via Piave. |
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