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Cenni storici sul borgo |
Un certo Giovanni "de loco Ballenzano" Una delle prime menzioni riguardanti Valenzano, la troviamo in un documento datato a febbraio del 1100 in Conversano, a proposito di un contratto di vendita stipulato tra Goffredo Conte di Conversano, ed il suo collaboratore Melo.
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Goffredo vende a Melo una casa, con le relative pertinenze, e nel citare il nome dell'acquirente, il notaio chiarisce che trattasi del figlio di un certo Giovanni "de loco Ballenzano".
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Quindi sembrerebbe che nel 1100 Valenzano fosse già noto come centro abitato, ovvero come località con probabili insediamenti sparsi di tipo rurale.
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Ciò che emerge dalla lettura di queste carte è la certezza di essere in presenza di un territorio ben caratterizzato sotto l'aspetto della produzione agricola.
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Infatti l'oggetto prevalente della compravendita nell'agro di Valenzano era costituito da terreni privati a vigneto ed a uliveto o mandorleto.
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All'epoca di Carlo d'Angiò |
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All'epoca in cui si concludeva la guerra di Carlo I d'Angiò contro Manfredi, a favore del primo, molti tra i nobili ed avventurieri che avevano seguito gli angioini, furono ricompensati con feudi, tra i quali figurava Valenzano.
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Nel 1357 circa, troviamo come feudatario di Valenzano Nicolò Spinelli, che fu Gran Cancelliere del Regno di Napoli, Conte di Gioia e Consigliere della Regina Giovanna I ed ebbe anche il feudo di Roccaguglielma, Toritto ed altri feudi in Provenza.
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Intorno al 1381 secondo il Garruba, Valenzano fu donata da Carlo III di Durazzo, a Riezio Clignetti.
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Più tardi troviamo ancora citato il borgo di Valenzano, oggetto di continue successioni o vendite: intorno al 1417 fu, con il casale di Montrone, feudo di Nicolò Fusco, che nel 1440 lo vendette al barese Gargano Dottula.
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Possesso di Valenzano intorno al 1443 |
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Il possesso di Valenzano passa da Giacomo Passarelli a Jachetto Mangliabeto do Gallipoli.
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Nel 1443 il possesso di Valenzano va al signor Giacomo Passarelli; morto questi senza eredi, il feudo fu concesso dal Re Alfonso I a Jachetto Mangliabeto, di Gallipoli familiare del principe di Taranto Orsini, consigliere regio. Ciò si evince da un documento datato al 1455, nel quale per la prima volta Valenzano appare come "Castrum"; cioè cinto da mura. L'esistenza di una cinta muraria, tipico, manufatto della città, dal M.evo all'età moderna, ha in un primo tempo la semplice funzione di protezione degli abitanti, successivamente di protezione del comune, inteso come spazio socio-politico con caratteristiche autonome.
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